
PROTEZIONE ANTIBRINA – guida introduttiva per la protezione del tuo investimento
La sfida aumenta
Essere un agricoltore non è mai stato facile e affrontare difficoltà e sfide ha sempre fatto parte del gioco. Concorrenza, mercati difficili, disponibilità di acqua, degrado del suolo, nuove malattie e parassiti e l’elenco potrebbe continuare…
I cambiamenti climatici hanno aumentato la complessità e l’imprevedibilità del tempo atmosferico, e una delle condizioni meteorologiche estreme provocate dal cambiamento climatico è il gelo. I danni provocati dal gelo, negli ultimi anni, rappresentano una delle principali minacce per la produzione agricola.
Nel 2021, si stima che i danni causati dal solo gelo siano tra i più alti mai registrati!
“Almeno un terzo della produzione vinicola francese, del valore di quasi 2 miliardi di euro di vendite, andrà perso quest’anno [2021] dopo che le gelate hanno devastato, in Francia, buona parte dei vigneti e dei frutteti.”
Freshfruitportal.com
Con cosa abbiamo a che fare…?
Esistono 2 tipi di gelate:
Gelata per Avvezione
Gelo del vento, gelo Artico
Si verifica quando una massa d’aria fredda (fronte freddo) si sposta in una determinata area, portando temperature di congelamento con una velocità del vento solitamente superiore a 8 km/h.
La protezione contro questo tipo di gelata è molto limitata.
Gelata da radiazioni
Le gelate più comuni in agricoltura
Si verifica quando con cielo sereno e venti calmi le temperature a livello del suolo scendono sotto lo zero.
Quando le temperature scendono, l’aria fredda scende verso il basso. È lì che si vede la maggior parte dei danni.
Questo tipo di gelo può essere affrontato. Con gli strumenti adeguati e la comprensione che anche il gelo più intenso può andare e venire e non lasciare traccia all’alba del giorno successivo.
Certezza del raccolto = Maggior redditività
Le gelate primaverili sono le più̀ osservate e segnalate in agricoltura.
Sono comuni nei paesi temperati e danneggiano le colture decidue come viti, mele, pere, pesche, albicocche, ciliegie, kiwi, mirtilli e altro
Queste colture si adattano naturalmente agli inverni freddi e possono resistere a temperature sotto lo zero per lunghi periodi.
Le caducifoglie necessitano di freddo per perdere le foglie in inverno ed entrare in dormienza.
Quando le gemme si schiudono e le prime foglie germogliano, diventano gradualmente vulnerabili al freddo. Più avanzata è la stagione primaverile e più sensibili al freddo diventano, quindi maggiore sarà il danno per gelata.
A causa del cambiamento climatico, negli ultimi anni le gelate sono avvenute anche durante il mese di maggio (nell’Emisfero Nord), cioè quando le colture si preparano per la stagione estiva e le piante sono completamente impreparate.
La temperatura critica è la temperatura più bassa che può essere sopportata per 30 minuti senza danni. La seguente tabella mostre le soglie di temperatura critica alle quali si danneggeranno il 10% e il 90% dei normali germogli della frutta. Questi numeri sono stati presi dai bollettini di Washington (WSU) e Michigan (MSU). Mela – WSU EB0913, Pere – WSU EB0978, Ciliegie – WSU EB1128, Pesche – WSU EB0914, Albicocche – WSU EB1240, Ciliegie Acide – MSU Research. Rpt. 220, compilato da Mark Longstroth, MSU Extension Educator, tutte le foto di Mark Longstroth (MSUE)
Gelo invernale
Anche le colture tropicali e subtropicali necessitano di protezione antibrina.
Colture come avocado, litchi, mango, frutti di bosco, agrumi, ecc sono state coltivate fuori del loro habitat per decenni.
Sono tutte colture sempreverdi e non hanno un meccanismo di difesa per temperature sottozero. Inoltre, negli ultimi anni i Paesi con clima relativamente caldo hanno registrato inverni con gelate estreme.
L’esposizione a temperature sottozero durante una sola notte o anche per solo alcune ore può comportare la perdita totale di colture tropicali o subtropicali.
A differenza delle colture caducifoglie, dove il freddo danneggia la produzione stagionale, nelle colture sempreverdi il danno da gelata può avere conseguenze per molti anni o anche uccidere completamente la pianta.
Metodi attivi di protezione antibrina
Dei comuni metodi attivi di protezione antibrina, la protezione con gli sprinkler è la più efficiente ed efficace.
Protezione antibrina utilizzando il calore latente
Il principio
Quando l’acqua si congela, libera energia all’ambiente. Lo stato solido è sempre quello che ha un minore livello energetico. Trasformare lo stato dell’acqua da liquido a gassoso significa incrementare il livello energetico quindi necessita di energia. Il processo contrario funziona alla rovescia. Trasformare acqua liquida a solida abbassa il livello energetico di essa. L’energia liberata passa all’atmosfera come caldo (energia calorifica). Il calore latente è il meccanismo di protezione che può salvare la tua coltura o il tuo vigneto dalla gelata.
Non solo per antibrina…
Doppia combinazione!
In molte parti del mondo è comune avere inverni molto freddi ed estati estreme. Un sistema di irrigazione antibrina oltre a fornire protezione antibrina può anche essere utilizzato come efficiente sistema di controllo climatico.
Durante un’ondata di caldo, un sistema di irrigazione per antibrina è probabilmente una delle migliori cose che potresti desiderare.
In caso di un’ondata di caldo, con alte temperature e umidità relativa bassa, un sistema antibrina Rivulis ti aiuterà a proteggere la coltura. Avviando il sistema si incrementeranno i livelli di umidità e le temperature scenderanno, alleviando di conseguenza lo stress colturale.
I sistemi unicamente di rinfrescamento usano portate più basse ma necessitano comunque di un corretto design e analisi dell’acqua
Protezione antibrina attiva con irrigatori
L’uso di irrigatori per la protezione antibrina è uno dei metodi più conosciuti, efficienti ed affidabili. Ci sono diverse tipologie, ma il suo principio è universale.
Bisogna garantire una pluviometria minima di 3 mm/h, la quale sarà sufficiente per fornire protezione con temperature minime fino a -3°C. Per ogni grado in meno si incrementa l’applicazione di 0,5 mm/h.
Ad esempio: se la temperatura è -4°C, la pluviometria minima è di 3.5 mm/ora (35 m3/ha/ora).
Possiamo classificare l’irrigazione antibrina in 3 tipologie:
Soprachioma – Copertura completa
Soprachioma – su singolo albero
Protezione sottochioma
Soprachioma – Copertura completa
Usare un irrigatore a battente ad ampia gittata come S7000 di Rivulis su sesti ampi, o Super XL su sesti più piccoli, in impianti antibrina a copertura completa è una soluzione che può fornire un’eccellente protezione dalle gelate con un investimento minimo (sempre che vengano effettuati correttamente il progetto dell’impianto e la scelta del modello e sia utilizzato nel modo giusto).
Il metodo soprachioma a copertura completa usa erogatori di alta qualità̀ resistenti e robusti, posizionati strategicamente sopra la chioma della coltura. Tutto l’appezzamento riceve un’elevata pluviometria omogenea e nessuna zona è lasciata allo scoperto.
Il metodo soprachioma necessita di pochi irrigatori per ettaro e per questo è facile da mantenere. Questo sistema per funzionare utilizza una grande quantità d’acqua.
Protezione su singolo albero
Questo metodo usa microirrigatori per irrigazione soprachioma come Rivulis S2000 o Rondo.
In questo caso, si installa un erogatore su ogni albero e la portata e Il diametro di bagnatura proteggono il singolo albero. Il vantaggio principale di questo metodo è l’uso di portate minori rispetto all’antibrina a copertura completa. Di conseguenza comporta un significativo risparmio energetico e un minore volume di acqua necessaria per coprire la coltura o, in alternativa, permette di coprire una superficie maggiore con lo stesso volume di acqua a disposizione. Il metodo di protezione antibrina a singolo albero permette di concentrare la protezione sopra ogni chioma evitando di bagnare le zone incolte tra le file. Sempre che l’impianto sia stato progettato correttamente, il metodo antibrina su singolo albero ha una maggiore efficienza sia energetica che idraulica. Le colture tropicali o subtropicali che sono vulnerabili alle gelate invernali sono perfette per questi sistemi e possono beneficiare molto di una protezione antigelo mirata.
Protezione sottochioma
Gli irrigatori posizionati sotto la chioma dell’albero possono avere anche la funzione di protezione antibrina. In alcuni casi, questo potrebbe essere un incentivo per scegliere un tipo di approccio irriguo piuttosto che un altro. In altri casi, gli agricoltori che hanno già̀ un impianto di irrigazione sottochioma possono sfruttare lo stesso sistema per antibrina. Gli irrigatori Rivulis S2000, Rondo, e Super XL sono ideali sia per irrigazione che per antibrina. Alcune persone preferiscono questo metodo di protezione antibrina perché́ non necessita di sistemi addizionali ed è disponibile dal primo giorno. Tuttavia, il sistema sottochioma ha dei limiti. Questo metodo può proteggere in caso di temperature fino a -2.0°C. E anche in determinate circostanze, pur fornendo protezione agli strati inferiori dell’albero, possono verificarsi dei danni negli strati superiori. In sintesi, la protezione antibrina sottochioma può essere la soluzione giusta, ma solo per alcune condizioni.
Scelta del Progetto ottimale
Nelle pagine precedenti, ci sono esempi di progetti tipici per le tre tipologie di irrigazione antibrina con l’utilizzo di microirrigatori. Tuttavia, non c’è una soluzione unica per tutto.
Infatti, ogni sistema è unico ed è influenzato da:
- Metodo: soprachioma a copertura completa / soprachioma su singolo albero / sottochioma.
- Pluviometria necessaria: fortemente legata alla temperatura minima da cui il sistema dovrà fornire protezione (vedi grafico sotto)
- Irrigatori utilizzati: Rivulis S2000, Rondo, Super XL o S7000
- Sesto dell’impianto
Servizi di progettazione Rivulis
Vai sul sicuro. Rivulis ha decenni di esperienza nella progettazione di sistemi di protezione antibrina in tutto il mondo. Il nostro team di ingegneri progetterà per te un impianto che fornirà la migliore protezione antibrina, ottimizzando sia l’investimento iniziale sia i costi di gestione e di manutenzione
Pluviometria necessaria: mm/ora vs temperatura
Quando avviare il tuo impianto di protezione antibrina con gli irrigatori
Sapere il momento giusto per avviare il tuo impianto antibrina è indispensabile. Ci sono molteplici teorie, modelli e calcoli per determinare il punto ottimale di avvio. Proveremo a rendere le cose il più semplice possibile.
Fai attenzione. Quando l’acqua evapora (da stato liquido a gassoso) assorbe energia e raffredda l’ambiente circostante.
Quando il sistema viene avviato, gli irrigatori provocano un calo della temperatura. La protezione antibrina comincerà a fare effetto quando l’acqua smetterà di evaporare.
In altre parole, attivare il sistema troppo tardi potrebbe fare più male che bene alla coltura.
Più secca è l’aria e più lungo sarà il processo di evaporazione. Più alta è l’umidità relativa e prima l’acqua smetterà di evaporare.
Conoscere il punto di rugiada permette di determinare il momento di avvio del sistema.
Il calcolo del punto di rugiada si trova spesso on-line.
Le tabelle seguenti permettono di calcolarlo facilmente conoscendo l’umidità relativa (UR) e la temperatura dell’aria.
Generalmente, la sensibilità delle colture alle gelate cresce dalla fase di piena fioritura alla fase di frutto/ noce. In queste fasi la coltura ha più probabilità di subire danni. La coltura è, inoltre, più vulnerabile quando la brinata avviene dopo un giorno caldo.
I consigli per le temperature di avvio e di spegnimento forniti possono essere usati sia per impianti antibrina soprachioma che sottochioma. Tutti gli erogatori di un impianto antibrina devono essere avviati quando la temperatura raggiunge la temperatura indicata nella tabella. Questo garantisce che la temperatura del bulbo bagnato rimanga sopra alla temperatura critica in cui si avrebbero danni alla coltura. Gli erogatori possono venire spenti solo quando la temperatura dell’aria supera il valore della tabella.
Microirrigatore Rivulis S2000
- Antibrina soprachioma a copertura completa
- Antibrina soprachioma su singolo albero (solo modello non-PC)
- Antibrina sottochioma (sia modello non-PC che PC)
Per maggiori informazioni clicca qui
Irrigatore a battente Rivulis S7000
Per maggiori informazioni clicca qui
Irrigatore Rivulis Super XL
- Protezione antibrina soprachioma a copertura completa (solo sesti piccoli)
- Protezione antibrina soprachioma su singolo albero
- Protezione antibrina sottochioma
Per maggiori informazioni clicca qui
Le chiavi del successo per la protezione antibrina:
- Progettazione idraulica di alta qualità.
- Stazione principale affidabile con sufficiente capacità filtrante.
- Collaudare e verificare il corretto funzionamento del sistema prima della gelata prevista.
- Essere presenti in campo durante il funzionamento.
- Tenere d’occhio i componenti idraulici che possono congelarsi.
- Monitorare costantemente le temperature.
- Tenersi informato sulle previsioni del meteo.
- Monitorare pressione e portata di esercizio dell’impianto.
- Essere pronti ad agire con attrezzature e ricambi.
- Fare miglioramenti al sistema dopo il suo funzionamento, se è necessario.
I risultati presentati nei casi di studio possono variare e sono da intendersi a solo scopo informativo. Questo documento è stato redatto per essere diffuso a livello mondiale e le descrizioni, le foto e le informazioni sono unicamente per scopi generici. Per un uso corretto dei prodotti Rivulis rivolgersi a uno specialista dell’irrigazione e fare riferimento alle specifiche tecniche. Alcuni prodotti non sono disponibili in tutte le regioni, per i dettagli si prega pertanto di rivolgersi al distributore locale. Rivulis si riserva il diritto di cambiare specifiche e disegno di qualsiasi prodotto senza preavviso. È stato fatto ogni sforzo per garantire che le informazioni sul prodotto, comprese le schede tecniche, gli schemi, i manuali e le brochure siano corrette. Prima di prendere qualsiasi decisione sulla base di queste informazioni è tuttavia opportuno verificarle.